Nato a Lumignano di Longare (Vicenza) il 2 aprile del 1959, GELINDO BORDIN è stato davvero uno dei campioni più straordinari che mai abbia espresso l’atletica italiana, anche sul piano umano.
Probabilmente molti appassionati si sono chiesti come mai i genitori del forte atleta veneto abbiano scelto questo nome un po’ particolare. Gelindo era un carissimo e fraterno amico e compagno d’armi, deceduto purtroppo durante la guerra, di papà Bruno Bordin che lo volle ricordare chiamando con lo stesso nome l’ultimo dei suoi quattro figli.
Gelindo scoprì la corsa per caso. Infatti, come tanti ragazzini del nostro paese la sua prima passione sportiva fu il calcio e addirittura in un ruolo, quello di portiere, che poco ha a che fare con quella che sarebbe stata la sua disciplina, la corsa di lunga lena. Infatti, un giorno, alle scuole medie, l’insegnante di educazione fisica volle punire gli studenti, tra cui il vivace Gelindo, perché nessuno aveva con sé l’abbigliamento appropriato per la lezione, organizzando, nonostante i ragazzi fossero costretti a correre in pantaloni, camicia, maglione e scarponi invernali e malgrado le pessime condizioni atmosferiche, una gara di corsa presso il vicino campo sportivo. Beh, Gelindo non ebbe difficoltà ad aggiudicarsi la vittoria ed il professore, impressionato dalla facilità con cui il quel ragazzino sbaragliò la concorrenza, lo spronò a praticare l’atletica leggera.
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