Nato a Lumignano di Longare (Vicenza) il 2 aprile del 1959, GELINDO BORDIN è stato davvero uno dei campioni più straordinari che mai abbia espresso l’atletica italiana, anche sul piano umano.
Probabilmente molti appassionati si sono chiesti come mai i genitori del forte atleta veneto abbiano scelto questo nome un po’ particolare. Gelindo era un carissimo e fraterno amico e compagno d’armi, deceduto purtroppo durante la guerra, di papà Bruno Bordin che lo volle ricordare chiamando con lo stesso nome l’ultimo dei suoi quattro figli.
Gelindo scoprì la corsa per caso. Infatti, come tanti ragazzini del nostro paese la sua prima passione sportiva fu il calcio e addirittura in un ruolo, quello di portiere, che poco ha a che fare con quella che sarebbe stata la sua disciplina, la corsa di lunga lena. Infatti, un giorno, alle scuole medie, l’insegnante di educazione fisica volle punire gli studenti, tra cui il vivace Gelindo, perché nessuno aveva con sé l’abbigliamento appropriato per la lezione, organizzando, nonostante i ragazzi fossero costretti a correre in pantaloni, camicia, maglione e scarponi invernali e malgrado le pessime condizioni atmosferiche, una gara di corsa presso il vicino campo sportivo. Beh, Gelindo non ebbe difficoltà ad aggiudicarsi la vittoria ed il professore, impressionato dalla facilità con cui il quel ragazzino sbaragliò la concorrenza, lo spronò a praticare l’atletica leggera.
Gelindo, dedicandosi dapprima alla corsa in montagna e poi affinando il suo talento co la corsa campestre, iniziò in pratica la sua attività con il Gruppo Sportivo Montegalda, per poi passare al GAAC Verona dove fu allenato prima da Giacomo Dalla Pria e poi da Gianni Ghidini.
Campione italiano allievi di maratonina nel 1976, Bordin ha fatto il suo esordio nella maratona nel
Trasferitosi al centro federale di Tirrenia, insieme ad un gruppo di altri atleti di valore come Alessandro Lambruschini e Giuseppe Miccoli, Gelindo, “Gelo” come lo chiamavano affettuosamente gli amici, ha costruito anno dopo anno la sua formidabile macchina da corsa di maratoneta simbolo dell’intero movimento mondiale.
Nel
L’anno dopo ai Campionati Mondiali di Roma l’atleta veneto conquista un bellissimo bronzo a soli dieci secondi dall’argento del gibutiano Saleh (2h12’30’’); l’oro va al keniano Wakiihuri (2h11’48’’). Bordin si troverà a lottare di nuovo con questi due fortissimi atleti africani qualche anno dopo, in occasione dei Giochi Olimpici di Seoul, ma il risultato non sarà esattamente lo stesso!
Nella primavera del 1988 ottiene la migliore prestazione italiana (2h09’27”) con il quarto posto nella maratona di Boston.
Si presenta così alle Olimpiadi di Seoul con indubbie credenziali ma, come sempre, è impossibile avere certezze sull’andamento di una maratona.
E’ domenica 2 ottobre ed è la giornata di chiusura dei Giochi. Sono 124 gli atleti al via. La corsa si svolge lungo un percorso abbastanza scorrevole lungo le rive del fiume Han. Gelindo ha il numero di pettorale 579. E’ una copetizione molto dura, ad eliminazione. Si arriva al 37° chilometro quando Saleh attacca e viene seguito, a distanza, da Wakiihuri (ancora loro!) e da Bordin. Dopo due chilometri è sempre in testa il gibutiano con un vantaggio di
E’ una vittoria straordinaria ancora più rilevante dal fatto che in tutti i Giochi coreani, dagli
Nel 1989 si piazza 3° alla maratona di New York in 2h09’40’’. Continua la sua ascesa e nel 1990, forse l’anno in cui Gelindo esprime il miglior rendimento, vince tre maratone, iniziando con quella di Boston il 16 aprile (occasione nella quale ottiene la sua migliore prestazione nella distanza con il tempo di 2h08’19’’), proseguendo con il bis, il 1 settembre, ai campionati europei di Spalato, in 2h14’02’’ (seguito da un altro azzurro: Gianni Poli) e completando l’opera a Venezia in 2h13’42’’. Da notare, nel medesimo anno, anche il titolo italiano di mezza maratona.
Ottavo nel
1 Oro olimpico, 2 Ori europei, 1 Bronzo mondiale e 18 maglie azzurre sono i numeri di uno splendido atleta che ci ha sempre regalato bellissime emozioni per le quali vogliamo esprimere ancora una volta il nostro “Grazie!!!”.
Di seguito si riportano alcuni dei durissimi allenamenti con cui Gelindo preparò la vittoria olimpica di Seoul 1988.
4 agosto - 90 minuti di corsa ad un ritmo medio di 3’07’’ al km, ultimi
14 agosto - 3 x
4 agosto - Fartlek di 1/2/3/2/1 minuti x 2 volte. Totale del lavoro
3 settembre – 2h33’’, gli ultimi
6 settembre - 3 x
19 settembre - Test sulla mezza maratona in 1h3’27’’.
2 ottobre – Giochi Olimpici di Seoul: MEDAGLIA D’ORO SULLA MARATONA
CURRICULUM
Titoli italiani: 1990 maratonina
Giochi Olimpici: 1°/1988 maratona, ritirato/1992 maratona
Campionati Europei: 1°/1986 maratona, 1°/1990 maratona
Campionati Mondiali: 3°/1987 maratona, 8°/1991 maratona
Coppa Europa: 7°/1985 maratona
Coppa del Mondo: 12°/1985 maratona, ritirato/1991 maratona
PERFORMANCES MARATONA
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2h08’19’’ (1°) Boston 16/04/1990
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2h09’27’’ (4°) Boston 18/04/1988
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2h09’40’’ (3°) New York 05/11/1989
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2h10’31’’ (1°) Seoul 02/10/1988 (Giochi Olimpici)
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2h10’53’’ (1°) Stoccarda 30/08/1986 (Campionati Europei)
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2h11’29’’ (12°) Hiroshima 14/04/1985 (Coppa del Mondo)
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2h12’40’’ (3°) Roma 06/09/1987 (Campionati Mondiali)
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2h13’20’’ (1°) Milano 07/10/1984
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2h13’42’’ (1°) Venezia 07/10/1990
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2h14’02’’ (1°) Spalato 01/09/1990 (Campionati Europei)